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Sei mesi di Elisa Miranda in Perù

9 Ottobre 2019 AUCI 0 Comments

articolo di Elisa Miranda, Casco Bianco a Huaycan (Perù)
09 Ottobre 2019

Elisa Miranda è una volontaria in Servizio Civile Nazionale 2019. Lei è tornata oggi in AUCI per raccontare i suoi primi sei mesi di esperienza a Huaycan in Perù.

In questi ultimi sei mesi mi sono chiesta molte volte quali fossero le cause del mio desiderio di vivere per un anno in Peru. Mi interrogavo sulle cause profonde che vanno oltre la volontà di fare una esperienza di volontariato in Latino America.

Oggi penso che non sono partita per un’avventura, invece sono scappata in cerca di qualcosa che io stessa non conosco. E questa ignoranza l’affronto sempre con entusiasmo, mai con paura.

I primi frutti della bella decisione presa a gennaio (io sono stata ripescata) si vedono già adesso dopo sei mesi. Posso dire di sentirmi cambiata, in qualcosa di essenziale dentro di me. Più cosciente e molto più in ascolto di me e di ciò che mi circonda.

Scappavo da un sistema sanitario standardizzato e depersonalizzante per l’operatore e per il paziente in primis. Scappavo da un mondo del lavoro spietato e senza cuore che fa sentire impotenti e frustrati un popolo di giovani laureati senza esperienza. Scappavo da un mondo di relazioni interpersonali distaccate e superficiali. Scappavo da una etica professionale del compromesso e dell’accettazione delle ingiustizie sociali. Scappavo da un concetto di medicina che vuole vendere e complicare quando serve eliminare, purificare e rendere semplice.

Con questo articolo non voglio dire che in Peru tutto questo non avviene, anzi. Voglio dire però che questo luogo, questo gruppo di persone in cui ho voluto buttarmi alla cieca sono una grande Scuola per me. Molto più formativo di qualsiasi master o specializzazione universitaria. Formativo in maniera olistica, uso questo termine non a caso.

Di fatti il servizio civile facilita senza dubbio la crescita della consapevolezza del ruolo sociale, economico, culturale, morale, spirituale della nostra individuale esistenza in confronto a quella degli altri, alla polis, alla cosa pubblica.

Sono felice che iniziative come questa esistano. E a volte mi chiedo ancora per quanto tempo.

Non è stato semplice ma sono qui a esprimere la mia gratitudine per le persone che rendono possibile tutto questo, alle persone che ho incontrato nel cammino, quelle che mi hanno teso una mano, a quelle che l’hanno tenuta in tasca. Grazie, a tutti in egual modo.

Non posso terminare senza ringraziare la Pachamama per mostrarmi che il mondo è meraviglioso, molto più generoso e caritatevole di come pensiamo. L’incontro con la Selva, la guardiana della Naturaleza, la vera casa di noi umani, è parte di quel qualcosa che stavo cercando senza esserne consapevole.

La Nostra Casa che oggi più che mai nella storia dell’umanità dobbiamo preservare, rispettare e esserne grati.

“Tierra mi cuerpo, Agua mi sangre, Aire mi aliento, Fuego mi espiritu”        

Elisa Miranda

19/09/2019