Tempo relativo

7 Agosto 2019 AUCI 0 Comments

articolo di Cloe Gelsi, Casco Bianco a Ocopilla de Huancayo (Perù) 
07/08/2019

Sono qui da 4 bottiglie di shampoo e balsamo usate in una doccia che ha abbastanza acqua solo una o due volte alla settimana.

Sono qui da 60 lavaggi di una divisa sulla quale le macchie iniziano a non togliersi più , ma ognuna mi ricorda qualcosa.

Sono qui da una Trentina  di bottiglie di yogurt di una colazione che cerco di rendere il più continentale possibile, in un paese dove il caldo di gallina sostituisce tutti i pasti.

Sono qui da aspettarmi alle 4 di pomeriggio il suono dell’altoparlante che urla dalla strada “Mazamorra morada, mazamorra de durazno , mazamorra de Tocooooooosh!”.

Sono qui da essermi abituata a prendere il taxi e potermelo permettere, e da essermi disabituata a vedere macchine personali , invece che combi e mototaxi.

Sono qui da 20 visite al signor Defin , 20 cateteri cambiati , 20 volte in cui ho visto cambiare il suo stato di salute, e ora che sembra stare molto meglio , ha scoperto di avere metastasi ossee.

Sono qui da 2 anziani pazienti che sono morti, ma 45 conosciuti, che settimanalmente visito, nei quali occhi vedo l’importanza che anche solo sapere che qualcuno ti sta pensando possa avere.

Sono qui da aver imparato a memoria la frase con cui presentare il botiquin ai nuovi e interessati pazienti , sono qui da ricordarmi a memoria quasi la metà dei prezzi dei prodotti che vendiamo.

Sono qui da aver perso la voglia , la mattina,  di preparare il succo di frutta fresca per me e la mia coinquilina , e anche il caffè , e anche la colazione.

Sono qui da 4 o 5 commercianti che quotidianamente sulla strada di lavoro iniziano a salutarmi.

Sono qui da una quarantina di messaggi indirizzati al signor Alvaro che a quanto pare ha avuto il mio numero di cellulare e non pagava la sua tariffa , ma comunque i miei gestori di linea non si metteranno mai in pace che il mio nome sia Cloe.

Sono qui da più di 100 ore di pulman che mi hanno insegnato che una distanza di 4 ore è un viaggetto da niente.

Sono qui da iniziare a pensare che la mozzarella sia quel formaggio sottovuoto duro e compatto che si trova nel reparto frigo del supermercato.

Sono qui da non aver smesso di cercare di capire ancora cosa potrei fare di più  io qui.

Sono qui da non aver più la dissenteria.

Sono qui da aver fatto la damigella per la prima volta in vita mia.

Sono qui da non stupirmi più di vedere ubriachi per strada alle 10 del mattina.

Sono qui da esordire con “Vicina” ogni volta che parlo con qualcuno del Barrio non importa quanto lontano abiti.

Sono qui da aver imparato quasi 6 nomi di frutta a me prima sconosciuta.

Sono qui da aver smesso di cercare di capire il clima  e i suoi 0 gradi la mattina e 20 a pranzo, e di cercare di vestirmi adeguatamente.

Sono qui da conoscermi meglio ogni giorno per la prima volta in vita mia , e da aver imparato ad ascoltarmi .

Sono qui da rendermi conto che nulla è scontato, ma si può essere felici comunque.